
Come creare un ecommerce: dalla progettazione alla prima vendita
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Aprire un eCommerce, oggi, può rappresentare un ottimo investimento. Il mercato, del resto, è in espansione (in Italia come a livello globale), complice anche la pandemia di Covid-19 che ha ridefinito e, a tratti, rivoluzionato le abitudini di acquisto dei consumatori.
I numeri parlano chiaro: l’indagine presentata nel maggio del 2023 dall’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano ha rivelato una crescita del 13% per quanto riguarda gli acquisti online degli italiani nel 2023, fino a raggiungere i 54 miliardi di euro (di cui 35,2 miliardi per quanto riguarda l’acquisto di prodotti e 18,8 miliardi per l’acquisto di servizi). Per darti un’idea della crescita registrata in questi ultimi anni, nel 2018 il medesimo dato era pari a 27,5 miliardi di euro.

Ecommerce B2C Italia 2023
Se stai pensando di aprire un eCommerce, quindi, faresti bene a non indugiare ulteriormente. Ricorda le parole di Seth Godin:
“Il cambiamento quasi mai fallisce perché si è troppo presto. Fallisce quasi sempre perché si è troppo tardi”.
Adesso che hai capito l’importanza di aprire un negozio online prima che sia troppo tardi, è doveroso avvisarti che creare un eCommerce, ovviamente, rappresenta un ottimo investimento solo se il processo di creazione segue determinati step e alcune regole ben precise. Scoprirai quali sono in questa guida completa su come creare un eCommerce, dalla sua progettazione alla prima vendita. Prima, però, è importante che tu abbia ben chiaro cos’è un eCommerce.
ECommerce: cos’è e come funziona
La parola eCommerce (che, talvolta, viene scritto anche e-commerce) è la contrazione di “electronic commerce”, che in italiano significa “commercio elettronico”.
Con questo termine si fa storicamente riferimento a una pratica commerciale che mette in comunicazione commercianti e acquirenti e che consente la compravendita di beni o servizi tramite l’utilizzo della tecnologia informatica e di Internet.
A livello normativo, la prima definizione ufficiale in Italia risale al 1997, anno in cui, all’interno della Comunicazione della Commissione Europea numero 157, è indicato che il termine eCommerce fa riferimento allo “svolgimento di attività commerciali e transazioni per via elettronica” e include attività come:
- la commercializzazione di beni o servizi in modalità elettronica;
- la distribuzione online di contenuti digitali;
- l’effettuazione in modalità elettronica di operazioni finanziarie e di borsa;
- gli appalti pubblici in modalità elettronica e altre procedure di tipo transattivo delle pubbliche amministrazioni.
Nel corso degli anni il significato del termine si è evoluto e oggi si parla in maniera indistinta di eCommerce, sito eCommerce o sito di eCommerce come sinonimo di “negozio online”.
Il funzionamento di un sito eCommerce, non a caso, replica le medesime dinamiche di un negozio fisico: i potenziali clienti possono esaminare i vari prodotti in vendita all’interno del sito e studiare le loro caratteristiche, prima di procedere eventualmente all’acquisto. Per acquistare un prodotto all’interno di un sito eCommerce basta inserirlo nel carrello virtuale e comprarlo scegliendo uno dei metodi di pagamento che la piattaforma accetta.
Pianificare un eCommerce
Adesso che abbiamo chiarito i dubbi su cos’è un eCommerce e come funziona, può esserti utile sapere che i motivi per aprire un negozio online possono essere tanti e molto diversi tra loro: c’è, per esempio, chi ha un negozio fisico e vuole ampliare la platea di potenziali clienti portando la sua attività sul web, chi sceglie di aprire un eCommerce come secondo lavoro con l’obiettivo di guadagnare qualche soldo in più e chi, invece, sceglie questa strada per coronare il suo sogno di avviare un’attività imprenditoriale personale, magari dando vita a una startup innovativa.
Qualunque sia il motivo che ti ha spinto a decidere di creare un eCommerce, è importante che tu sappia che pianificare una strategia vincente è fondamentale.
Una delle prime scelte che sei chiamato a fare è quella che riguarda la tua nicchia di riferimento. A questo proposito, è bene che tu sappia che la tua nicchia dovrebbe avere 3 caratteristiche ben precise:
- deve essere redditizia (cioè deve essere in grado di assicurare un ritorno sull’investimento positivo);
- i suoi prodotti devono essere cercati e richiesti (un prezioso strumento a tua disposizione è Google Trends);
- deve riguardare le tue passioni e le tue competenze specifiche.
Evita di entrare in mercati già saturi o di scontrarti con altri siti eCommerce già consolidati. Se decidi di vendere qualcosa che è già popolare, devi assolutamente trovare il modo di migliorare quanto già presente sul mercato e di distinguerti da quanto offre la concorrenza. C’è un altro consiglio per te: punta su prodotti o servizi che vengono acquistati regolarmente e per tutto l’anno (anche se più economici rispetto ad altri prodotti) perché in questo modo ti assicurerai entrate più regolari e “sicure”.
Per decidere cosa mettere in vendita può esserti molto utile sapere che sono 3 le principali categorie di “cose” che puoi vendere:
- i prodotti fisici, che rappresentano la merce più comunemente venduta online e che spesso assicurano le vendite più elevate;
- i beni digitali (per esempio e-book, corsi online, plugin, template etc.);
- i servizi (oggi startup e aziende possono creare i propri siti eCommerce per vendere i loro servizi in autonomia).
Tipologie di eCommerce
Fino a questo momento si è parlato in maniera generica e indistinta di sito eCommerce, ma è importante sottolineare che ne esistono diverse tipologie.
La prima distinzione fondamentale è quella tra:
- eCommerce diretto, in cui l’acquisto di prodotti o servizi avviene interamente online, dal momento che ciò che è oggetto di compravendita non ha natura fisica bensì digitale (i già citati beni digitali o alcuni servizi);
- eCommerce indiretto, in cui l’acquisto avviene sul web ma la consegna del bene o servizio venduto è effettuata offline.
Un’altra distinzione che devi necessariamente conoscere è quella basata sulle parti coinvolte nella compravendita di beni o servizi. In questo caso, le tipologie di eCommerce più comuni sono:
- Business to Business (B2B), che ha come oggetto le transazioni commerciali online tra imprese;
- Business to Consumer (B2C), in cui un’impresa vende i suoi prodotti o servizi ai consumatori;
- Consumer to Business (C2B), in cui sono I consumatori a offrire prodotti o servizi alle aziende;
- Consumer to Consumer (С2C), in cui le transazioni commerciali online avvengono tra consumatori (come, per esempio, nei marketplace).
Di seguito puoi trovare una panoramica dei modelli più importanti e diffusi che dovrai considerare quando avvierai o espanderai il tuo negozio online.

Tipi di modelli ecommerce
Scegliere il modello di business
Nella fase di pianificazione dell’eCommerce rientra anche la scelta del modello di business. La domanda fondamentale che devi porti è la seguente: prevedi di avere un magazzino dove collocare i tuoi prodotti nell’attesa che questi siano venduti?
Dalla risposta a questa domanda dipende il tipo di business che puoi creare: nel caso in cui tu decida di avere un magazzino da gestire, il modello di business è quello della vendita diretta, mentre, nel caso contrario, si parla di dropshipping.
Il modello di business della vendita diretta è quello in cui il negozio online si occupa dell’intera filiera, dallo stoccaggio degli articoli da vendere (sia che siano realizzati in proprio che nel caso in cui vengano comprati all’ingrosso da fornitori) alla loro vendita, passando per l’inventario, l’imballaggio e la spedizione. Questo modello di business più tradizionale assicura il massimo controllo sull’intero processo di vendita e i margini di profitto più alti, ma richiede anche responsabilità e costi maggiori.
Il dropshipping, invece, permette di vendere prodotti online senza che sia necessario possederli fisicamente. In questo modello di business, infatti, non è previsto che il venditore abbia un magazzino e che si occupi dell’inventario fisico: quando un cliente acquista un prodotto nel negozio online del venditore (pagando il prezzo al dettaglio), l’ordine viene inoltrato dal venditore al fornitore, che, una volta ricevuto il pagamento dal venditore (al prezzo d’ingrosso), si occupa in prima persona dello stoccaggio, della spedizione e della consegna al cliente della merce da lui ordinata.
Il principale vantaggio del dropshipping è rappresentato dai bassi costi d’investimento iniziali, un aspetto particolarmente invitante se vuoi validare un prodotto o verificare la fattibilità della tua startup a “basso rischio”.
Questo modello di business, però, presenta anche dei limiti che devi necessariamente considerare: oltre al fatto che, con questa modalità, viene meno il controllo su prodotti e spedizioni (con tutto ciò che di negativo ne può conseguire, in termini di efficienza del servizio di vendita), il dropshipping offre margini di profitto molto bassi, a fronte di una concorrenza sul mercato particolarmente alta.
Queste due macrocategorie (vendita diretta e dropshipping), unitamente alle diverse tipologie di eCommerce precedentemente citate (dal B2B al C2C) ti offrono un ventaglio di scelte molto ampio, ma tutto questo richiede un’analisi più approfondita, che deve tenere in considerazione cosa vuoi vendere con la tua startup, il tuo posizionamento e la clientela di riferimento. Per questo motivo, ti è certamente molto utile sapere che B-PLANNOW® può offrirti una consulenza strategica ad hoc grazie al suo servizio di eCommerce manager denominato B-PLANNOW BOARD ECOMMERCE® , in grado di guidarti verso la scelta del migliore modello di business per le esigenze specifiche della tua startup.
L’analisi dei competitor e il business plan
Una volta che hai deciso cosa vendere e che hai individuato il modello di business migliore per la tua startup, il passo successivo è analizzare il comportamento dei competitor sul mercato.
Si tratta di un passaggio a volte sottovaluto ma fondamentale, perché ti permette di scoprire con chi sei destinato a scontrarti direttamente e di capire cosa funziona e cosa no tra tutti i prodotti o servizi già a disposizione della tua clientela di riferimento.
Grazie a queste preziose informazioni, anche sulla base dei tuoi punti di forza e debolezza (molto utile, in tal senso, è la celebre analisi SWOT), ti è più facile capire in che modo puoi differenziarti dalla concorrenza e assicurarti un vantaggio competitivo.
Non solo: tutte queste informazioni sui competitor, aggiunte al bagaglio di informazioni raccolte in precedenza, ti permettono anche di stilare in maniera più precisa il business plan, cioè quel documento strategico che deve servirti da mappa verso il successo ma anche come prezioso strumento per trovare investitori interessati a finanziare il tuo progetto.
Anche in questo caso, come per il modello di business, riassumere in poche righe come scrivere un business plan efficace rischia di portarti fuori strada e generare inutile confusione, ora che sei concentrato su come creare un eCommerce di successo. Se vuoi approfondire il discorso, ti consigliamo di approfittare della possibilità di ottenere una consulenza strategica per business plan con gli esperti di B-PLANNOW®, che offre un servizio unico nel suo genere di business plan previsionale a (minimo) 5 anni.
Creare un eCommerce
Se sei stato ben attento fino a questo momento e hai capito come mettere in pratica tutti gli accorgimenti fin qui menzionati, adesso hai tutte le basi teoriche di cui hai bisogno per rompere gli indugi e creare finalmente il tuo eCommerce.
Creare un sito eCommerce implica una serie di attività spesso collegate tra loro, come scegliere la piattaforma su cui aprire il tuo negozio online, decidere il nome di dominio, lavorare (o far lavorare) alla grafica e alla struttura del sito, ottimizzarlo per i motori di ricerca seguendo le regole chiave della SEO, personalizzare l’home page, aggiungere i prodotti e creare elenchi di prodotti e automatizzare il tutto.
Tra tutte queste attività, una in particolare merita un approfondimento specifico all’interno di questa guida: è la scelta della piattaforma del tuo negozio online.
La scelta della piattaforma del tuo negozio online
Scegliere su quale piattaforma vendere i tuoi prodotti o servizi è una delle decisioni più delicate che sei chiamato a prendere, perché le opzioni a tua disposizione sono tante e ciascuna di esse presenta vantaggi e svantaggi specifici. Scegliere la soluzione “tecnica” che ritieni più ideale per le tue specifiche esigenze, inoltre, non basta perché ogni tipologia di piattaforma viene tradotta in pratica dai siti di quella stessa tipologia in modo diverso tra loro.
Per procedere alla scelta migliore, quindi, è necessario che tu conosca non solo i tipi di piattaforma che offrono la possibilità di vendere prodotti o servizi online, ma anche i siti più popolari di ciascun tipo.
Le principali opzioni a tua disposizione sono: website builder e CMS. I primi rappresentano soluzioni SAAS più o meno “pronte all’uso”, che consentono di creare siti internet (inclusi i siti eCommerce) anche a chi non ha alcuna conoscenza dei codici informatici. Per creare il sito eCommerce con questa modalità, infatti, ti basta inserire i contenuti del sito in uno dei modelli predefiniti proposti, senza che ci sia bisogno di preoccuparti in alcun modo della gestione tecnica del sito.
Come già accennato, è fondamentale che tu conosca alcuni tra i website builder più popolari in questo momento.
Shopify, probabilmente la piattaforma website builder per eCommerce più famosa, ti offre strumenti e funzionalità integrate che ti permettono di vendere i tuoi prodotti in modalità multicanale (dall’eCommerce al negozio fisico, dai social media al marketplace online), senza bisogno di prestare attenzione ad aspetti tecnici quali l’hosting e gli aggiornamenti del software (di tutto ciò si occupa la piattaforma stessa). I piani di Shopify, ideale per chi vuole vendere in dropshipping, partono da 27 euro al mese.
Wix eCommerce ti mette a disposizione oltre 500 template di negozi personalizzabili in diversi aspetti, dalla vetrina al checkout, dalle pagine dei prodotti al carrello. L’editor, in modalità “drag-and-drop” e di facile utilizzo, è uno dei fiori all’occhiello di questa piattaforma. Il pacchetto base costa 20 euro.
Weebly ha un funzionamento simile a Wix (a trascinamento) ma, a differenza di quest’ultimo, offre spazio di archiviazione e pagine illimitati. Il pacchetto base, in questo caso, è gratuito e, in generale, questa piattaforma si distingue per un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Anche Square ti dà la possibilità di usufruire di piani gratuiti. Questa soluzione si rivela particolarmente indicata per la vendita omnicanale.
Tra i website builder migliori per chi vuole vendere online, infine, c’è Squarespace: il pacchetto base per eCommerce ha un costo pari a 24 euro al mese.
La grande alternativa ai website builder è rappresentata dai CMS (Content Management System): si tratta di software di gestione open source che devi installare sul tuo sito e configurare in autonomia. Questa soluzione ti offre un controllo maggiore sul sito ma è consigliata a chi ha competenze più avanzate: devi sapere, infatti, che con un CMS devi occuparti in prima persona della gestione tecnica del sito. Non solo: scegliendo un CMS devi anche provvedere all’acquisto di un hosting. A livello di prezzi, inoltre, seppur gratuiti, i CMS richiedono altre spese, come per l’appunto l’hosting.
Il CMS più utilizzato al mondo (nonché quello più “sicuro” per quanto riguarda l’assistenza e lo sviluppo), è WordPress. Grazie ai plug-in che è possibile aggiungere può essere una buona soluzione anche per chi vuole vendere online. WordPress è disponibile sia in versione software open source scaricabile che come piattaforma online.
Anche Joomla, come WordPress, è un CMS che permette di creare e gestire siti di diverso tipo, tra cui anche siti eCommerce.
A differenza delle piattaforme precedentemente citate, Magento è una piattaforma CMS progettata in maniera specifica per chi vuole creare e gestire un eCommerce professionale. Magento offre diverse estensioni per aumentare le funzionalità del negozio online e permette anche di creare e gestire diversi eCommerce in contemporanea da un unico pannello di controllo.
Anche Prestashop, come Magento, è un CMS ideato specificatamente per chi vuole creare e gestire un eCommerce. La sua interfaccia può risultare più intuitiva rispetto a quella di Magento e, non a caso, la semplicità d’uso è uno dei punti forti di questa particolare piattaforma.
Vi sono poi le PAAS (Platform As A Service), piattaforme ad altissime performance dedicate a corporate e multinazionali; sono CMS “sartoriali” con funzionalità estremamente avanzate da personalizzare; come per le SAAS prevedono un canone mensile e/o fee sul transato.
Infine, esistono i CMS proprietari, ossia piattaforme sviluppate ad hoc da agenzie specializzate oppure internamente all’azienda; se da un alto offrono customizzazione totale ed alte performance, dall’altro prevedono tempi e costi di sviluppo elevati.
Di seguito troverai i più importanti CMS divisi per categoria:

CMS per ecommerce
Promuovere un eCommerce
Arrivato a questo punto, la tua marcia verso la creazione di un eCommerce può dirsi avviata ma, affinché tu possa davvero raggiungere il successo, non puoi certo fermarti: lo step successivo, infatti, prevede la promozione del tuo sito. Hai tanti strumenti di marketing a tua disposizione ma, prima di capire come puoi utilizzarli al meglio per far conoscere il tuo sito eCommerce dai tuoi potenziali clienti, devi preoccuparti di un altro aspetto: devi fare branding.
Il brand e il suo posizionamento
A proposito di Brand Awareness è importante ricordarti che, per quanto riguarda il nome di dominio del sito eCommerce, può essere utile abbinare al nome del marchio una parola chiave che sia in grado di spiegare in maniera immediata cosa vendi o l’elemento differenziante del tuo negozio online. Ricorda anche che il nome di dominio deve essere breve e, soprattutto, facile da scrivere e ricordare.
Il logo, il payoff e il tone of voice (colloquiale o più formale) sono gli altri elementi chiave attorno a cui deve ruotare la tua attività di branding: tutti questi elementi devono ricondurre alla tua identità e al tuo posizionamento sul mercato.
Se sei alla ricerca di idee per il logo e per il payoff (questo termine fa riferimento a una breve frase che sta sotto al logo e che esplicita l’identità e i valori aziendali) devi sapere che esistono diversi “generatori” sul web che possono aiutarti a trovare quello più adatto per il tuo sito eCommerce.
Anche se decidi di ricorrere a questi strumenti per il tuo payoff, tieni sempre a mente che il payoff deve essere breve, semplice, riconoscibile, attraente, interessante, memorabile, positivo e onesto (il payoff è la tua promessa al pubblico). Anche nella scelta del logo ricerca la semplicità: design troppo complessi rischiano di confondere il tuo pubblico. Mantenere lo schema cromatico è un’altra necessità. A questo proposito ricorda che i colori veicolano messaggi e significati ben precisi e possono rappresentare dei preziosi alleati per comunicare al meglio la tua identità.
Utilizzare il marketing per aumentare le vendite
Come abbiamo già accennato, sono tanti gli strumenti di marketing che puoi utilizzare per promuovere il tuo sito eCommerce. Tra questi spiccano il Content Marketing, l’Email Marketing, il Social Media Marketing e l’Influencer Marketing.
Fare Content Marketing significa offrire sul tuo sito contenuti di qualità in grado di attrarre su di esso traffico di qualità e, quindi, potenziali clienti. Per un sito eCommerce tutto ciò può tradursi in un blog aziendale dove proporre tutorial per utilizzare i prodotti in vendita, proposte di abbinamenti e consigli per gli acquisti.
Non sottovalutare l’importanza che riveste l’Email Marketing: invitare i visitatori del sito a lasciare il loro indirizzo email (e l’autorizzazione a essere contattati) ti permette di aumentare le lead e la vendite con una serie di comunicazioni mirate, come, per esempio, quelle finalizzate al recupero del carrello abbandonato dal visitatore o quelle contenenti sconti e offerte speciali rivolti a chi ha già acquistato presso il tuo negozio online.
I Social Media ti consentono di entrare in contatto con i tuoi potenziali clienti proprio lì dove trascorrono più tempo sul web e si rivelano strumenti particolarmente utili per chi ha un budget limitato o chi, per esempio, decide di avviare una startup in bootstrapping (cioè facendo ricorso solo sulle proprie risorse). Ricorda che ogni piattaforma social ha le sue caratteristiche peculiari: individua quelle più adatte per te e per il tuo scopo. Gli influencer possono darti una grande mano per promuovere i tuoi prodotti e aumentare le vendite, ma preoccupati sempre di costruire relazioni dirette e sincere con chi ti segue.
Vantaggi e svantaggi dell’eCommerce
Un’analisi a 360 gradi su come creare un sito eCommerce, per definirsi veramente completa, non può non prendere in considerazione i vantaggi e gli svantaggi connessi all’apertura di questi siti.
Un sito eCommerce, innanzitutto, è più conveniente rispetto a uno store fisico perché con esso elimini le spese legate all’utilizzo di un locale da adibire a negozio e hai meno costi relativi al personale, dal momento che molte operazioni tipiche dei negozi fisici vengono automatizzate. Non solo: anche la gestione dell’amministrazione è più snella.
Devi considerare, inoltre, che gli eCommerce hanno una platea di potenziali clienti molto più ampia rispetto ai negozi fisici e sono aperti (cioè raggiungibili dagli utenti) 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.
Un altro grande vantaggio dei siti eCommerce, poi, è rappresentato dal fatto di avere a disposizione una moltitudine di informazioni sui tuoi clienti (da sfruttare per aumentare le possibilità di portare a termine più vendite grazie anche al marketing automation) e sul business stesso (così da poter intervenire tempestivamente nel caso in cui sia necessario).
Aprire un eCommerce, inoltre, è più conveniente anche perché ti permette di avere accesso a benefici e finanziamenti a fondo perduto pensati in maniera specifica per progetti di commercio elettronico.
Gli eCommerce, ovviamente, hanno anche alcuni limiti. I più evidenti, probabilmente, sono la mancanza di un contatto umano tra il venditore e il cliente e l’impossibilità per il consumatore di toccare con mano il prodotto prima dell’acquisto (i siti più moderni, non a caso, stanno cercando di migliorare questo aspetto, ricorrendo anche alla realtà virtuale). Quando si acquista online un prodotto fisico, inoltre, bisogna sempre mettere in conto un ritardo nel ricevere l’oggetto acquistato, cosa che non avviene quando l’acquisto è effettuato in un negozio fisico.
Se, per il consumatore, avere la possibilità di confrontare rapidamente i prezzi prima di effettuare un acquisto online rappresenta un grande vantaggio, per chi vende tramite eCommerce può risultare un punto a sfavore perché tutto ciò potrebbe tradursi nella perdita del potenziale cliente.
Un altro scenario che porta (in questo caso inevitabilmente) alla perdita dei clienti è quello di un possibile problema tecnico che potrebbe mandare offline l’eCommerce: se il sito del negozio online non è accessibile, ovviamente, gli utenti non possono completare acquisti al suo interno.
Se è vero che la platea di potenziali clienti pressoché infinita rappresenta una grande opportunità per chi vende online, ciò può rappresentare anche un ostacolo perché è necessario conoscere e rispettare le diverse legislazioni dei Paesi in cui si opera.
Ultimo aspetto da considerare, ma non per importanza, è la paura di subire una frode online che ancora resiste in molte persone, nonostante negli ultimi anni le opzioni di pagamento elettronico siano sempre più sicure.
Gli aspetti legali
Gli aspetti legali legati all’apertura e alla gestione di un eCommerce rappresentano un tasto molto delicato. Come detto, è necessario che tu conosca le differenti legislazioni dei Paesi raggiunti dal tuo negozio online ma, ancora prima, devi avere le idee ben chiare sugli adempimenti legali necessari per aprire un sito eCommerce.
Uno dei dubbi più frequenti a questo proposito è il seguente: serve la Partita IVA per vendere online? La risposta a questa domanda è affermativa: per aprire un sito eCommerce e vendere sul web è necessario aprire la Partita IVA, con codice ATECO G47.91.10 o 47.91.1, che corrisponde all’attività di “commercio via Internet” o “commercio elettronico”.
Aprire un eCommerce: quanto costa
Un’altra domanda fondamentale che molti si pongono prima di lanciarsi in una simile attività è: quanto costa aprire un eCommerce? Quantificare i costi precisi non è certo impresa semplice. Nei paragrafi precedenti si è fatto più volte menzione a questo aspetto, dal momento che la spesa per l’apertura di un eCommerce dipende da una moltitudine di fattori, dal modello di business (il dropshipping, per esempio, richiede un investimento iniziale più basso rispetto alla vendita diretta) alla piattaforma (i CMS sono gratuiti ma richiedono altre spese, come l’hosting, mentre alcuni website builder propongono piani gratuiti ma con funzionalità limitate).
Rispetto a un negozio fisico, come già sottolineato, un eCommerce permette di abbattere alcune voci di spese, ma per aprire e gestire un negozio online devi mettere in conto una serie di investimenti legati, per esempio, alla creazione del sito e all’attività di marketing (nei vari passaggi che portano alla creazione di un sito eCommerce potresti aver bisogno dell’aiuto di specialisti del settore).
Alcuni consigli finali per avviare un eCommerce
Adesso che sai (quasi) tutto quello che devi sapere per aprire un sito eCommerce, potresti cadere nell’errore di sottovalutare i rischi legati a un’impresa di questo genere. Aprire un eCommerce può apparirti facile ora, ma quello che non devi mai dimenticare è che, per farlo funzionare davvero, devi prendere decisioni ben ponderate, guidate da analisi minuziose e dati precisi.
A tal proposito, può esserti molto utile sapere quali sono i 5 errori più comuni in grado di decretare il mancato successo di un negozio online (secondo un sondaggio realizzato da 123Ecommerce):
- scegliere nicchie troppo sature;
- non avere una chiara strategia di business;
- non prevedere un budget di investimento adeguato sia per il lancio dell’attività che per la sua gestione nei primi anni di vita;
- ritenere che il successo del business dipenda dalla piattaforma eCommerce;
- non sapere (o non volere) investire in maniera strutturata nel marketing.
Per chiudere questa guida dedicata a come creare un eCommerce di successo, è importante sottolineare che, accanto agli errori più frequenti, esistono anche modelli e best practice applicabili ai progetti di commercio elettronico. Il consiglio finale per te, utile ad acquisire rapidamente queste competenze e ridurre in questo modo il rischio di commettere passi falsi nella tua corsa verso il successo, è quello di scegliere la consulenza di un esperto eCommerce di B-PLANNOW®.