Vuoi rimanere aggiornato sul mondo delle startup? Visita il nostro blog

Back to top
Mettersi in proprio: valutare pro e contro di una grande scelta di vita
Tempo di lettura: 7 minuti
Aggiornato al 27 Giugno 2022

Mettersi in proprio: valutare pro e contro di una grande scelta di vita

Mai come in questo momento, il mondo del lavoro è in continua evoluzione. Per questo motivo, al fine di evitare passi falsi che potrebbero compromettere il tuo percorso professionale, è molto importante che tu valuti attentamente tutte le alternative a disposizione, inclusa la possibilità di mettersi in proprio.

La decisione di iniziare a lavorare in piena autonomia, senza cioè essere alle dipendenze di un datore di lavoro, presenta indubbiamente molti vantaggi, ma ti mette anche di fronte ad alcune sfide. Per capire se davvero valga la pena cominciare a lavorare in proprio, quindi, è fondamentale che tu sappia cosa implica compiere questo passo. Più precisamente, è necessario che tu abbia consapevolezza di cosa bisogna fare per mettersi in proprio e che conosca gli errori da evitare e i pro e contro che ci sono nell’iniziare una nuova attività lavorativa in autonomia.

Prima di esaminare nel dettaglio i vantaggi e gli svantaggi collegati a questa scelta, è utile innanzitutto far chiarezza su come mettersi in proprio. Esistono almeno 3 strade (o, per meglio dire, 3 forme giuridiche) diverse per farlo:

lavoratore autonomo, nel caso di un’attività manuale o intellettuale svolta con lavoro prevalente in proprio (esempio: consulente);
imprenditore individuale, nel caso di un’attività autonoma di produzione o vendita di beni o servizi (esempio: artigiano);
società, nel caso di un’impresa che coinvolge uno o più soci (esempio: società SRL).

 

Lavorare in proprio: ti conviene?

Per capire se sia davvero conveniente iniziare a lavorare in proprio è necessario che tu tenga bene a mente l’impegno che sarai chiamato ad affrontare.

Chi si mette in proprio non svolge un solo ruolo ma, anzi, deve fare i conti con una serie di compiti, a partire dalla realizzazione del prodotto o servizio fino ad arrivare al suo lancio sul mercato e alla sua vendita, passando per la gestione dell’intero ambito amministrativo. Soprattutto all’inizio, quindi, chi decide di mettersi in proprio si ritrova a dover lavorare anche di più rispetto a un lavoratore dipendente. Sei pronto a metterti in gioco al 100% per la tua idea?

Oltre ai diversi compiti da svolgere, chi gestisce un’attività in proprio ha anche altre sfide da affrontare, a cominciare dagli investimenti necessari per rendere competitivo sul mercato il prodotto o servizio. Al pari dell’investimento economico richiesto, però, va detto a questo proposito che anche il potenziale di successo di chi si mette in proprio è maggiore.

Chi avvia un’attività in proprio può raggiungere traguardi molto importanti e deve essere in grado di sostenere la forte pressione mentale che questo passo inevitabilmente genera. L’apertura di una partita IVA non rappresenta solo un’opzione contrattuale, ma una vera e propria scelta di vita ed è necessario che tu tenga tutto questo bene a mente.

Fondamentale, a questo punto, è una domanda: qual è il tuo scopo? Non devi rispondere in maniera affrettata: le possibili risposte, infatti, sono molte. Potresti decidere di metterti in proprio per poter lavorare da casa e fare ciò che ami, ma anche perché spinto dal desiderio di dare il tuo personale contributo positivo alla società. Potresti avviare una nuova attività imprenditoriale “solo” per accumulare la somma necessaria per coronare altri tuoi sogni (per esempio una casa di proprietà) oppure potresti sognare di creare e portare avanti un’azienda che lasci il segno nelle generazioni a venire o addirittura ne costruisca il loro futuro.

È quanto mai opportuno, quindi, valutare caso per caso i pro e contro della propria scelta. Vediamo insieme nel dettaglio quali sono.

 

Lavoro dipendente: pro e contro

Chi decide di mettersi in proprio, lo fa spesso perché insoddisfatto della propria posizione di lavoratore dipendente. È più facile, pertanto, tracciare un primo bilancio dei pro e contro proprio a partire dallo scenario in cui ci si trova a lavorare alle dipendenze di un datore di lavoro.

Il principale vantaggio del lavoratore dipendente, rispetto a chi lavora in proprio, è quello di poter fare affidamento su uno stipendio regolare. Oltre a poter godere di questa (pur relativa) sicurezza finanziaria, è importante avere la possibilità di poter contare su malattie e ferie pagate e sapere che la propria crescita e formazione professionale è a “spese” dell’azienda.

Accanto a questi vantaggi più “concreti”, lavorare in azienda assicura altri benefici più astratti, come quello di poter collaborare assieme ai propri colleghi a una causa comune e coltivare in questo modo un senso di appartenenza all’azienda e al proprio gruppo di lavoro.

Abbiamo appena sottolineato che avere uno stipendio regolare è il principale vantaggio del lavoro dipendente; allo stesso modo, proprio a questo proposito, è molto importante però che tu ricordi che tale reddito dipende inevitabilmente dalla politica salariale dell’azienda per cui si lavora, con tutte le conseguenze negative che ciò può potenzialmente avere.

Tra i principali svantaggi che lamenta chi lavora in maniera subordinata spiccano, poi, gli orari e le condizioni di lavoro poco flessibili e le dinamiche di ufficio che, in alcuni casi, possono rivelarsi davvero molto frustranti.

Non è tutto: chi lavora come dipendente, in linea di massima, si impegna per realizzare il “sogno” di un’altra persona. È davvero questo quello che vuoi per la tua vita?

 

Avviare una nuova attività imprenditoriale: pro e contro

Lavorare per conto proprio ha diversi vantaggi: il reddito di lavoro, senza i vincoli posti dalla politica salariale dell’azienda, è potenzialmente più alto rispetto al salario di un lavoratore dipendente. Ciò, inevitabilmente, dipende soprattutto (ma non solo) da quanto sia davvero vincente la tua idea.

Così come i potenziali guadagni, allo stesso modo sono maggiori anche il controllo e la flessibilità in termini di orari e ritmi di lavoro. Il principale beneficio di cui potrai godere nel momento in cui deciderai di metterti in proprio, però, potrebbe essere quello di poter inseguire il tuo sogno, mettendo tutto il tuo impegno per vederlo realizzato.

Come già sottolineato, lavorare in proprio significa anche mettersi in gioco da un punto di vista finanziario e avere minori sicurezze dal punto di vista economico, a partire dalle ferie e dalle malattie che, in questo caso, non sono pagate. Anche le sfide, come detto, aumentano notevolmente e gestirle tutte può rivelarsi complicato: il rischio è quello di dover allungare il proprio orario di lavoro e di non riuscire a “staccare la spina” a fine giornata, con possibili ripercussioni negative anche sui rapporti in ambito famigliare.

Ma ricorda che:

“il tuo lavoro occuperà gran parte della tua vita, e l’unico modo per essere davvero soddisfatto è fare un lavoro che consideri fantastico. E l’unico modo per fare un lavoro fantastico è amare quello che fai”
Steve Jobs

 

Side hustle (o Side Job): una buona alternativa iniziale

Se ritieni di avere l’idea imprenditoriale giusta ma non sei ancora convinto al 100% di lasciare il tuo lavoro dipendente e avviare un’attività in proprio, puoi iniziare a pianificare il progetto per mettere in pratica la tua intuizione nel tempo libero. In termini più tecnici, puoi avviare un “side hustle (o side job)”, cioè un “business (o lavoro) parallelo”.

In questo modo puoi verificare in maniera più accurata se valga davvero la pena metterti in proprio, mantenendo per il momento il tuo impiego retribuito. Si tratta, ovviamente, di una soluzione temporanea, ma può rivelarsi un buon trampolino di lancio con un atterraggio più “sicuro”, in quanto questa soluzione riduce al minimo i rischi personali e finanziari legati alla tua iniziativa imprenditoriale.

 

Mettersi in proprio a 40/50 anni

Uno degli ostacoli che, spesso, ci si autoimpone quando si ragiona sulla possibilità di avviare un’attività professionale in autonomia è l’età: mettersi in proprio a 40 anni (o a 50 anni) rappresenta, innegabilmente, una sfida più grande rispetto a farlo agli inizi della propria carriera lavorativa, anche se spesso l’esperienza accumulata negli anni è un vantaggio competitivo spesso sottovalutato.

Il fatto che la sfida sia più impegnativa non significa che non sia possibile avviare un lavoro in proprio a 50 anni. Anzi: è importante tenere ben a mente che, con l’idea giusta, anche a 40 o 50 anni mettersi in proprio è un’impresa possibile, se si sa come farlo.

Anche e soprattutto in questo caso, è opportuno quindi che tu valuti attentamente i pro e i contro della tua condizione professionale presente e di quella potenziale, non solo in termini strettamente economici, ma anche in relazione ai tuoi sogni (e, ovviamente, al loro grado di concretezza).

 

Idee per lavorare in proprio

Avere una buona idea imprenditoriale è una (o, più probabilmente, LA) premessa necessaria per decidere di mettersi in proprio e avviare un’attività imprenditoriale in autonomia con un buon margine di successo. Ciò detto, però, è possibile anche trarre lo spunto vincente dal mercato, tentando di intercettare le nuove sfide e di anticipare, così, quelle che saranno le nuove idee rivoluzionarie “che cambieranno il mondo”.

Proprio a questo proposito ecco, di seguito, una lista di specifici settori in ambito tech considerati oggi molto “promettenti” dagli esperti del settore:

 

• Food tech
L’ambito food tech si preannuncia come un’industria in forte crescita nei prossimi anni, come del resto testimonia il successo di Beyond Meat.

• Fitness tech
La tecnologia, grazie all’introduzione sul mercato di prodotti come i fitness tracker, gli auricolari wireless e gli smartwatch multifunzione, ha rivoluzionato il modo in cui le persone si allenano. E, giurano gli esperti, continuerà a farlo.

• Realtà estesa
Negli ultimi anni si parla sempre più spesso di realtà estesa: anche detta XR, essa include tutte le tecnologie immersive nate con lo scopo di ampliare il mondo reale combinando la realtà a elementi virtuali.

• Robotica
“Robotica” è un termine abbastanza generico, che include al suo interno elementi di ingegneria meccanica, ingegneria elettronica, ingegneria dell’informazione, informatica e varie altre discipline. Il suo scopo è quello di creare macchine in grado di muoversi e reagire agli input sensoriali. Secondo Statista, business platform leader al mondo, questo settore crescerà fino a superare i 200 miliardi di dollari di entrate annuali entro l’anno 2025.

• Stampa 3D
La stampa 3D avrà sempre maggiore importanza in questa nuova decade, dal momento che la tecnologia si sta facendo sempre più sofisticata in risposta alle molteplici esigenze della produzione industriale.

• Servizi in streaming
Il successo di servizi globali come Netflix, Prime Video, Disney Plus e Twitch è la manifestazione più grande di quanto la modalità di fruizione dei contenuti audiovisivi in streaming sia diventata ormai centrale nella vita delle persone. Per entrare in questo mercato senza essere “fagocitato” da questi colossi è consigliabile puntare a contenuti (e a un target) più di nicchia. Un discorso simile vale anche per i podcast, ormai sempre più diffusi anche in Italia.

• Video col drone
Sono molteplici i settori nei quali sono sempre più richiesti video realizzati con i droni. Un esempio di ciò è l’ambito immobiliare: in questo caso specifico, le riprese aeree sono utilizzate per commercializzare in modo più efficace le proprietà.

• Insegnamento online
Complice anche la pandemia, l’insegnamento da remoto è diventato una prassi consuetudinaria per molti. Condividere le proprie competenze e conoscenze online, quindi, non è mai stato così facile.

• E-commerce
Anche il settore dell’e-commerce ha visto aumentare enormemente i propri numeri in concomitanza con l’emergenza Covid. Oggi puoi aprire il tuo e-commerce con uno sforzo minimo, comodamente da casa tua. Anche se sei sprovvisto di prodotti da vendere può farlo, sfruttando la modalità dropshipping.

Nicola Zanetti

Founder B-PlanNow® | Startup mentor | Startup consulting & marketing strategist | Leading startup to scaleup | Private angel investor | Ecommerce Manager | Professional trainer | Book writer

info@b-plannow.com

Lascia un commento