
Crowdfunding: vediamo cos’è e a cosa serve, chi può usufruirne o investire, quali sono i rischi e le migliori piattaforme!
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Negli ultimi anni avrai sentito spesso parlare di crowdfunding, ma, forse, non sai che ne esistono di diversi tipi e, probabilmente, non conosci quali sono tutti i vantaggi e tutti i rischi di questo strumento di finanziamento, sia per gli investitori che per chi vuole lanciare una startup.
Per sapere in che modo il crowdfunding può condurti dritto verso il successo, hai bisogno di conoscere a fondo entrambe le prospettive, analizzando questa importante risorsa da differenti punti di vista. Prima, però, rifletti su un altro aspetto: conosci davvero il significato di crowdfunding e il suo esatto funzionamento? Le prossime righe serviranno a fugare ogni tuo possibile dubbio in tal senso.
Cos’è il crowdfunding

cos’è il crowdfunding
Il termine “crowdfunding” è nato dalla fusione di due parole, cioè “crowd” (che in lingua italiana significa “folla”) e “funding” (“finanziamento” in italiano). La traduzione di crowdfunding più fedele nella nostra lingua è, quindi, quella di “finanziamento collettivo”.
Attraverso questo strumento di finanziamento collettivo, un individuo o un gruppo di persone ha la possibilità di raccogliere dei soldi per la realizzazione del proprio progetto di business. La particolarità di questo strumento sta nel fatto che i progetti che, generalmente, ricorrono a questa soluzione sono molto innovativi o di nicchia e, proprio a causa di ciò, difficilmente potrebbero avere accesso a forme di finanziamento più tradizionali. C’è poi un altro elemento distintivo del crowdfunding: questo strumento si basa sul ricevere modeste quantità di denaro da un gruppo composto da molte persone (anche piccoli finanziatori) e non, quindi, una grande somma di denaro da un unico soggetto o da pochi soggetti.
A questo punto è necessario far chiarezza su un’altra distinzione fondamentale: conosci la differenza tra fundraising e crowdfunding? Spesso si tende a far confusione sovrapponendo questi due concetti che, però, per quanto abbiano dei punti in comune, non identificano la stessa cosa.
Il fundraising è un termine che, generalmente, viene tradotto in italiano con “raccolta fondi” e si riferisce alla modalità attraverso la quale è possibile raccogliere somme di denaro per uno scopo che, nella maggior parte dei casi, è benefico.
La principale differenza tra crowdfunding e fundraising, quindi, sta nel fatto che il primo è uno strumento utilizzato in special modo in ambito business, mentre il secondo riguarda, in genere, il settore non-profit. Ci sono, però, anche ulteriori differenze: mentre nel crowdfunding chi investe riceve, spesso, una ricompensa, ciò non avviene nel fundraising, dove chi mette a disposizione i propri fondi lo fa, per l’appunto, solo per puri fini benefici. Non è ancora tutto: il fundraising, a differenza del crowdfunding, tende a veder coinvolta la comunità di investitori per un periodo più lungo, facendo leva, proprio in virtù del suo scopo primario, su un’interazione più duratura basata sulla trasparenza e la lealtà.
Ora che sai con più precisione cos’è il crowdfunding e quali sono le sue caratteristiche specifiche, devi fare il passo successivo e analizzare, più in profondità, le due facce di questa stessa medaglia e, cioè, il crowdfunding come forma di investimento e il crowdfunding come raccolta fondi (da non confondere, però, come abbiamo appena visto, col fundraising).
Forma d’investimento
Come già evidenziato, a una piattaforma di crowdfunding possono far ricorso due figure: chi promuove un progetto che ha bisogno di ulteriori risorse economiche per essere lanciato o portato avanti e chi vuole investire i propri risparmi su idee di business altrui.
Analizzando il crowdfunding come forma di investimento è necessario sottolineare che si tratta di un metodo “alternativo” sempre più diffuso, al quale sono legati diversi vantaggi. Sarà possibile esplorare con più compiutezza i benefici una volta definite le diverse forme di finanziamento collettivo oggi esistenti, ma già ora si può far chiarezza su un aspetto troppo spesso sottovalutato: investire in startup innovative o in PMI innovative, anche tramite crowdfunding, permette di accedere ad alcune agevolazioni fiscali in Italia, come la detrazione Irpef.
Dove ci sono vantaggi, però, spesso ci sono anche rischi: in questo caso, sono dovuti principalmente al fatto che chi raccoglie fondi in crowdfunding spesso lo fa perché i progetti sono particolarmente innovativi o di nicchia e, pertanto, difficilmente potrebbe aver accesso a forme di capitale di debito o di captale di rischio. Ciò significa che investire in questi progetti è più rischioso, anche se può essere molto redditizio. Del resto, come sostenuto dall’economista John Maynard Keynes,
“Investire con successo significa anticipare le anticipazioni degli altri”.
Per procedere a un’analisi completa dei rischi, come per i vantaggi, è necessario conoscere quante e quali forme di crowdfunding esistono al giorno d’oggi. Non è ancora arrivato quel momento.
Raccolta fondi
Bisogna, ora, approfondire il concetto di crowdfunding come raccolta fondi, cioè dal punto di vista di chi promuove, attraverso una piattaforma di questo tipo, un progetto di business. Questa particolare forma di investimento collettivo si presta a essere utilizzata anche da chi non ha accesso ad altre forme di finanziamento, ma ciò, oltre a rappresentare un grande vantaggio, rappresenta anche un punto a sfavore: essendo praticamente “alla portata di tutti”, nel crowdfunding la concorrenza e la competizione sono altissime e, pertanto, emergere nel mare magnum di idee di business che promettono di rivoluzionare il mondo non è facile. Ciò significa che bisogna saper vendere molto bene la propria idea, toccando le corde giuste in termini di marketing.
I quattro tipi di crowdfunding
Come preannunciato, esistono diverse tipologie di crowdfunding. La classificazione più comune, nello specifico, identifica 4 principali forme di crowdfunding. Esse sono:
- il Donation crowdfunding;
- l’Equity crowdfunding;
- il Lending crowdfunding;
- il Reward crowdfunding.

tipologie di crowdfunding
Donation crowdfunding
Per Donation-based crowfunding si intende una forma di crowdfunding in cui chi finanzia il progetto lo fa senza ricevere alcunché in cambio. Si tratta, quindi, di una donazione vera e propria, che non prevede alcuna forma di ricompensa per chi la effettua.
Equity crowdfunding
L’Equity-based crowdfunding consiste in un finanziamento tramite il quale chi finanzia acquista quote di capitale della società in cui ha investito, allo scopo di ottenere un ritorno economico legato all’investimento effettuato. Ogni finanziatore, quindi, ottiene una percentuale di quote proporzionale alla somma investita.
Lending crowdfunding
Un’altra tipologia di crowdfunding è il Lending-based crowdfunding, che si basa sul presupposto che i soldi messi dai finanziatori vengano restituiti con gli interessi. Si tratta, quindi, di una sorta di prestito di denaro tra privati, che avviene però con l’intermediazione di una piattaforma.
Reward crowdfunding
Ultimo, ma non per importanza, è il Reward-based crowdfunding: adottando questa soluzione ciascun finanziatore, nel caso in cui la campagna raggiunga l’obiettivo prestabilito, riceve una ricompensa non monetaria, che, nella maggior parte dei casi, è il progetto finale stesso da loro finanziato o l’accesso a contenuti esclusivi.
Chi può usufruirne
Le tipologie di crowdfunding appena citate, per le loro stesse caratteristiche, si rivolgono generalmente a interlocutori diversi.
Il Donation crowdfunding, per esempio, come probabilmente avrai già intuito, è la forma di crowdfunding che meglio si adatta al finanziamento di progetti non-profit e a forte impatto sociale.
Devi sapere che, invece, all’Equity crowdfunding, possono accedere solo le startup e le PMI innovative (in base a quanto indicato dal Governo italiano).
Il Lending crowdfunding è spesso utilizzato dalle PMI che necessitano di finanziamenti per l’esercizio della propria attività.
Infine, il Reward crowdfunding si rivolge in particolare a chi opera nell’ambito dell’arte e della cultura: il progetto finale, per esempio, può essere un album musicale, un cortometraggio o anche un gioco da tavola.
Crowdfunding: come funziona
Passando in rassegna le varie tipologie di crowdfunding, abbiamo già descritto, in breve, cosa avviene in ciascuna di esse. Affinché tutto sia per te ancora più chiaro, è necessario però approfondire ulteriormente come funziona il crowdfunding.

come funziona il crowdfunding
Una piattaforma di crowdfunding mette in comunicazione chi ha bisogno di ricevere finanziamenti per il suo progetto e quei privati che sono disposti a finanziare progetti di loro interesse, e rende possibile e gestisce la trattativa tra questi due interlocutori fornendo a entrambi le dovute garanzie.
Pur variando da tipologia a tipologia, il meccanismo di funzionamento di un crowdfunding può essere così riassunto: chi vuole ricevere finanziamenti candida il suo progetto alla piattaforma, che, dopo un’analisi delle sue caratteristiche e delle sue potenzialità, decide se inserirlo o meno all’interno del suo catalogo. Una volta pubblicato, parte la campagna di finanziamento: in caso di raggiungimento dell’obiettivo, chi ha finanziato il progetto viene retribuito (laddove ciò sia previsto), in caso contrario riceve indietro i soldi che ha investito.
Lanciare una raccolta di capitale
Descritto il funzionamento generale di un crowdfunding, è tempo ora di analizzare in che modo è possibile lanciare una raccolta di capitale su una piattaforma di questo tipo in modo efficace.
Capirai bene che la scelta della piattaforma specifica su cui avviare la propria campagna di finanziamento è, in molti casi, fondamentale: ne esistono diverse e ciascuna di esse, come vedremo tra poco, ha le sue peculiarità. Tra gli aspetti da considerare, c’è ovviamente il supporto tecnico assicurato alla realizzazione della campagna, le limitazioni (alcune piattaforme vietano determinate forme di crowdfunding o particolari tipi di progetti) e i costi fissi o aggiuntivi previsti per la realizzazione della stessa (come, per esempio, quelli legati al rilascio dei contatti dei donatori).
Altrettanto importante, per lanciare una raccolta di capitale con successo, è mantenere un atteggiamento trasparente nei confronti dei possibili investitori: è necessario a tal scopo indicare chiaramente le finalità dell’iniziativa promossa, raccontare la storia che c’è dietro al progetto e descrivere nel dettaglio la propria attività di raccolta fondi, aggiornando i finanziatori sulla cifra raccolta, sul numero di donatori e sulla loro identità (quando possibile).
Come già sottolineato, la competizione sulle piattaforme di crowdfunding è altissima e, pertanto, è anche necessario prevedere anche una campagna di comunicazione e marketing a supporto della propria iniziativa. Ricordati di puntare sui video, perché anche e soprattutto in questo caso si rivelano una risorsa altamente performante.
Investire in una startup
Devi sapere che investire in una startup tramite crowdfunding è piuttosto semplice: basta registrarsi sulla piattaforma, seguire le indicazioni presenti su di essa e, una volta individuato il progetto su cui puntare e, ovviamente, dopo aver letto attentamente i termini e le condizioni previste, procedere al finanziamento. La lettura delle regole previste dalla piattaforma è uno step fondamentale soprattutto nel caso del Lending crowdfunding perché, prima di procedere al finanziamento, è assolutamente necessario conoscere il rendimento offerto da chi promuove il progetto, la durata del prestito e qual è il rischio di credito.
C’è un altro aspetto da considerare: per chi investe, quasi mai le piattaforme di crowdfunding prevedono costi fissi legati all’iscrizione o ai singoli finanziamenti.
Le migliori piattaforme
Lo abbiamo sottolineato a più riprese: esistono ormai tantissime piattaforme di crowdfunding e trovare quella che meglio si adatta alle tue specifiche esigenze potrebbe non essere facile. Di seguito, sono elencate alcune tra le migliori piattaforme di crowdfunding attualmente presenti sul web:
- Crowdfundme
- Mamacrowd
- Opstart
- 200Crowd
- WeAreStarting
- Kickstarter
- Indiegogo
- Recrowd
- Eppela
Crowdfundme
Crowdfundme è una popolare piattaforma di crowdfunding italiana, nonché la prima piattaforma italiana di Equity crowdfunding quotata in Borsa. Crowdfundme elabora un business plan ad hoc e sottopone i progetti che riceve ad alcuni potenziali investitori. Se approvati, i progetti sono pubblicati e messi a disposizione degli eventuali investitoti per una durata di 60 giorni.
Mamacrowd
Mamacrowd, la principale piattaforma di Equity crowdfunding in Italia, sottopone i progetti che riceve (per candidarsi è necessario compilare un questionario e per attivare una campagna è necessario essere iscritti al Registro delle Imprese) ad attenta valutazione e ciò rappresenta un’importante rassicurazione per chi valuta di investire tramite questo portale.
Opstart
Un’altra nota piattaforma italiana di Equity crowdfunding è Opstart, che, nel 2020, si è classificato al primo posto tra i portali italiani di crowdfunding per capitali raccolti.
200crowd
200crowd, piattaforma italiana di Equity crowdfunding da oltre 20 milioni di euro di capitale raccolto e più di 20mila potenziali investitori, si distingue per un aspetto in particolare: per ciascuna campagna richiede un investimento minimo pari a 500 euro.
WeAreStarting
Startup innovative e PMI sono il target a cui si rivolge WeAreStarting. Su questa piattaforma italiana di Equity crowdfunding l’investimento medio per ogni singolo progetto è pari a circa 4mila euro.
Kickstarter
Probabilmente avrai già sentito parlare di Kickstarter, dal momento che si tratta di una delle piattaforme di crowdfunding (in questo caso specifico Reward crowdfunding, basato su diversi livelli di ricompensa) più popolari al mondo. Lanciata nel 2009, ha raccolto oltre 6 miliardi di dollari di investimenti. La maggior parte dei progetti finanziati su Kickstarter appartengono agli ambiti dell’arte, del cibo o della musica.
Indiegogo
Anche Indiegogo è una piattaforma internazionale di crowdfunding estremamente popolare. Offre la possibilità di attivare campagne di Reward crowdfunding e Donation crowdfunding e permette di scegliere tra obiettivi di finanziamento fissi o flessibili. Design e tecnologia sono i settori maggiormente presenti su Indiegogo.
Recrowd
Fai attenzione perché ora si torna in Italia: Recrowd, infatti, è una piattaforma italiana di Lending crowdfunding, che nel corso della sua storia ha raccolte oltre 18 milioni di euro di capitali.
Eppela
È italiana anche Eppela, piattaforma di Reward e Donation crowdfunding da oltre 30 milioni di euro di capitali investiti al suo interno. Su questo portale chiunque può promuovere un progetto in maniera gratuita, anche grazie all’aiuto di un advisor e di un kit messi a disposizione dalla piattaforma stessa.
A cosa bisogna fare attenzione
La nostra analisi sul crowdfunding non può che terminare con una riflessione sui suoi limiti e sui rischi per chi investe e chi ricerca finanziamenti.
In particolare, per chi decide di investire i propri risparmi in un progetto promosso su una piattaforma di crowdfunding, i rischi sono legati principalmente al fatto che su questi portali può richiedere finanziamenti praticamente chiunque e, quindi, le possibilità che un progetto raggiunga effettivamente gli obiettivi sperati si riducono. Ovviamente, i rischi aumentano nel caso dell’Equity crowdfunding, dal momento che il finanziatore acquisisce quote di capitale della società su cui ha investito.
Anche per chi promuove i propri progetti tramite crowdfunding i costi rappresentano l’aspetto più delicato a cui fare attenzione: devi ricordare, infatti, che, nel caso di una campagna di crowdfunding, il capitale raccolto non coincide con quello effettivamente disponibile, dal momento che da tale cifra bisogna detrarre la quota da destinare alla piattaforma su cui è avvenuto il finanziamento collettivo. Considera anche questo aspetto se stai valutando di cercare finanziamenti per il tuo progetto tramite crowdfunding e ricorda che, affinché il tuo progetto conquisti la giusta visibilità tra tanti, ti sarà richiesto un investimento significativo anche in campo marketing e comunicazione.
In particolare, le voci di costo per l’avvio di una campagna di equity crowdfunding possono essere molteplici. Certamente non è possibile indicare una cifra equivalente per tutte le campagne, ma possono essere indicate alcune voci di spesa comuni tratte da un’analisi condotta da Crowd Advisor.
VOCI DI SPESA | STIMA |
---|---|
FEE DELLA PIATTAFORMA | mediamente 6% dell'intero capitale raccolto |
REDAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE FINANZIARIA | tra i € 1.000,00 e € 5.000,00 |
ADEMPIMENTI LEGALI E SOCIETARI | tra i € 1.000,00 e € 5.000,00 |
VIDEO DI PRESENTAZIONE | tra i € 1.000,00 e € 3.000,00 |
STORYTELLING | inferiore ai € 1.000,00 |
PIANO DI COMUNICAZIONE | budget pari a € 1.000,00 - € 3.000,00 |
Fai attenzione ai cosiddetti “costi accessori”; infatti all’interno dei costi per la realizzazione della documentazione finanziaria, legale e societaria potrebbero anche inserirsi oneri legati a perizie, brevetti, executive summary, riconoscimenti ed eventuali precedenti valutazioni provenienti da due diligence; fra i costi per la comunicazione multimediale potrebbero annoverarsi pure gli oneri per la realizzazione di una eventuale landing page o per la predisposizione di una newsletter via email; infine risulta essenziale essere trasparenti nella predisposizione di tutta la documentazione e, in tal senso, occorre far luce sui punti di forza, di debolezza, sulle opportunità e minacce del progetto.
Scarica la lista completa delle piattaforme di crowdfunding in Italia
Come per gli incubatori ed acceleratori, per aiutarti ad individuare la piattaforma più adatta alle tue esigenze, abbiamo sviluppato una lista di tutte le piattaforme italiane.
Come vedrai la lista è divisa per nome, tipologia, mail e sito internet per permetterti di avere un quadro d’insieme dell’ecosistema italiano.
Se ci fosse sfuggito qualcosa, ti preghiamo di farcelo sapere, in modo da tenere sempre aggiornata la lista.
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