Cos’è il capitale di rischio

Tempo di lettura: 5 minuti
Modificato il 03 Marzo 2025
Cos'è il capitale di rischio

Quando si tratta di avviare un nuovo business, la parola “rischio” non può e non deve essere un tabù. Anzi, devi sapere che un mezzo di finanziamento indispensabile per dar vita a una nuova startup è proprio il cosiddetto “capitale di rischio”. Ma perché si chiama così e cosa, esattamente, rischi di perdere? E perché? Per fugare ogni dubbio è necessario, innanzitutto, far chiarezza sul preciso significato di capitale di rischio.

 

Capitale di rischio: definizione

La definizione di capitale di rischio fa riferimento a quella parte di capitale conferita dai soggetti che partecipano al rischio d’impresa. Ciò significa che queste risorse investite all’interno dell’azienda vengono perse e non distribuite in caso di eventi sfavorevoli.

È opportuno precisare, a questo punto, che il capitale di rischio non consiste solo in risorse economiche (cioè, in termini pratici, la liquidità), ma bisogna anche considerare l’esperienza, le competenze e il know-how che i soci finanziatori potrebbero decidere di mettere a disposizione dell’impresa. Tutte queste risorse potrebbero fare la fortuna dell’azienda e, per questo, sono quantificate nel capitale di rischio.

 

Equity: significato

Nell’ultima accezione sopra menzionata, il capitale di rischio è speculare al cosiddetto Work for Equity, ossia alla possibilità di remunerare i consulenti e i collaboratori esterni per le loro prestazioni professionali qualificate attraverso azioni, quote oppure strumenti finanziari partecipativi.

In economia e finanza il termine equity è sovrapponibile a quello di capitale di rischio, anche noto come capitale proprio.

Bisogna fare, però, un’ulteriore precisione: al momento della sua costituzione, l’azienda, per ovvi motivi, non può contare sui suoi profitti per il suo sostentamento e il suo capitale iniziale consiste nei conferimenti dei soci, il cui valore è indicato nell’atto costitutivo. In seguito, però, l’attività produrrà dei profitti e verrà considerato capitale di rischio anche l’utile destinato a riserve e l’utile non distribuito.

Capitale di rischio e capitale proprio, pertanto, non identificano propriamente la stessa cosa: il capitale proprio e il capitale di rischio coincidono nella fase iniziale dell’attività ma poi, mentre il primo rimane sostanzialmente sempre uguale (a meno che non sia prevista dai soci una procedura specifica per modificarlo), aumenteranno riserve e utili e, con loro, anche il capitale di rischio.

Appare più corretto, invece, il parallelismo tra capitale di rischio e patrimonio netto (altro termine con cui viene tradotto “equity”), Tutto il patrimonio netto, infatti, è soggetto al rischio di impresa ed è quindi considerabile capitale di rischio.

 

Capitale di rischio: chi sono gli investitori?

Ora che è più chiaro per te cosa si intende per capitale di rischio, devi anche sapere chi sono gli investitori. I principali portatori di capitale di rischio sono da intendersi i soci fondatori dell’azienda. Nonostante ciò, devi sapere che esistono diverse figure esterne che possono contribuire al capitale di rischio della tua startup.

Generalmente, la figura più ricercata dagli startupper è quella dei Business Angel ma, se la tua startup è “ad alto rischio” (ma anche ad alto potenziale di sviluppo e particolarmente innovativa e, perciò, attrattiva), potresti ottenere un finanziamento da parte di un Venture Capitalist: si tratta di società finanziarie specializzate in investimenti ad alto rischio, disposte a offrire cifre molto ingenti e a mettere a disposizione anche conoscenze e network (spesso anche a livello internazionale).

Oltre ai singoli investitori privati e alle società finanziarie private, inoltre, bisogna considerare anche il possibile intervento di investitori istituzionali in ambito pubblico (dallo Stato Italiano all’Unione Europea, passando per altri enti pubblici).

Infine, da molti anni ormai, il meccanismo degli investimenti si è spostato anche sul web. Sistemi come il crowdfunding permettono alle singole persone di partecipare al capitale di rischio di startup già nate o in fase embrionale. In questo caso si parlerà allora di equity crowfunding, ovvero capitale di rischio che si realizza tramite raccolta fondi pubblica.

 

Capitale di rischio: tipologie

Così come esistono diverse tipologie di investitori, esistono anche differenti tipi di investimenti in capitale di rischio. Questi si suddividono in base al ciclo di vita dell’azienda in cui si verifica l’investimento e alle finalità dello stesso.

 

tipi di finanziamento con capitale di rischio
tipi di finanziamento con capitale di rischio

 

Early Stage: investimento in fase di avvio dell’impresa

Quando l’investimento in capitale di rischio si verifica nelle primissime fasi di vita di una startup (talvolta può anche accadere che avvenga nella fase cosiddetta sperimentale, quando cioè il prodotto o servizio che si intende proporre sul mercato è solo un prototipo) viene definito seed financing e early stage financing. Lo scopo è quello di contribuire al lancio dell’attività ed è una tipologia di investimento essenziale per la sopravvivenza della startup stessa nel momento cruciale in cui inizia a confrontarsi col mercato.

 

Expansion: investimento in fase di sviluppo

L’investimento effettuato in fase di sviluppo (Expansion) è invece finalizzato a supportare il consolidamento o per l’appunto lo sviluppo di un’azienda già presente sul mercato, che, per esempio, punta a espandersi o a entrare in nuovi mercati. In questo caso si parla di growth financing e late stage financing.

 

Replacement: investimento in fase di cambiamento

L’investimento in capitale di rischio può avvenire anche in una fase di cambiamento per l’azienda e, generalmente, si verifica quando un investitore prende il posto (Replacement) di uno o più soci uscenti, allo scopo di evitare che la decisione di uno o più soci di disinvestire possa provocare danni e frenare lo sviluppo dell’azienda.

Esistono poi altre tipologie tra cui il venture debt: questi investimenti sono prestiti che vengono forniti alle startup in cambio di garanzie o controgaranzie e il corporate venture capital: questi investimenti sono effettuati da aziende esistenti che investono in startup per accedere a tecnologie innovative o per acquisire nuovi talenti.

 

Capitale di rischio o capitale di debito: cosa scegliere

Fai molta attenzione a non confondere capitale di rischio e di debito: per scegliere tra queste due opzioni, infatti, devi sapere cosa sono e in cosa si distinguono. Come il capitale di debito, anche il capitale di rischio è composto spesso da risorse che arrivano da soggetti terzi ma, a differenza del primo (che resta di proprietà dei soggetti terzi e che pertanto deve essere restituito entro una scadenza prefissata e, spesso, con gli interessi), il secondo entra a far parte del patrimonio effettivo aziendale. In altre parole, chi investe nel capitale di rischio diventa socio dell’azienda e conta, quindi, su un ritorno sul capitale investito.

 

le forme di finanziamento a confronto
capitale di rischio vs capitale di debito: le forme di finanziamento a confronto

 

Ora che hai le idee più chiare sulla differenza tra capitale di rischio e capitale di debito, c’è ancora una cosa che devi sapere per realizzare un perfetto funding plan e muoverti con successo in questo campo. Peter Thiel, co-fondatore di Paypal e uno degli uomini più ricchi al mondo, una volta ha detto:

“Uno startupper deve capire che il successo non dipende dalla grandezza del budget che ha a disposizione. Spendere dei soldi e risolvere dei problemi reali, sono due cose diverse”.

 

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0 risposte

  1. Buongiorno, ho una startup innovativa che in 2 anni ha ottenuto un brevetto Europeo ma ora siamo fermi per mancanza di liquidità. Il primi anno abbiamo chiuso con +57.000 euro ed abbiamo crediti con l’erario per oltre €. 100k.
    A breve mi servono investitori, altrimenti vorrei venderla. Ho già un’altra idea brevettabile da far nascere.
    Potete aiutarmi con finanziatori e/o vendita?
    Grazie
    Saluti

    Claudio

  2. Buongiorno Claudio di cosa tratta la sua startup? Può raccontare qualcosa in più per capire meglio? grazie Simona

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Nicola Zanetti

Founder B-PlanNow® | Startup mentor | Startup consulting & marketing strategist | Leading startup to scaleup | Private angel investor | Ecommerce Manager | Formatore professionale | Blogger | Scrittore

Sono Nicola Zanetti, un fervente appassionato di accelerazione aziendale e un pioniere nel campo dell'innovazione imprenditoriale. Con una carriera dedicata al management, sono il fondatore di B-PlanNow® un'iniziativa rivoluzionaria che riflette la mia dedizione nel supportare lo sviluppo e la scalabilità delle startup. La mia esperienza professionale è un mosaico di avventure imprenditoriali sia in Italia che a livello internazionale. Ho trascorso anni significativi in Cina, mesi in Egitto e Svizzera, acquisendo un'intuizione globale e una comprensione approfondita delle diverse culture aziendali. Questi viaggi mi hanno permesso di tessere una rete globale e di acquisire una prospettiva unica sul business internazionale.

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