
Impresa familiare: quando conviene e come avviarla
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Quando si avvia una nuova impresa è importante lavorare con persone di cui ci si fida al 100%. Per questo motivo (ma anche diversi altri) potresti prendere in considerazione l’ipotesi di aprire un’azienda a conduzione familiare. Del resto, anche Walt Disney un giorno ha detto:
“Per fare business, un uomo non dovrebbe mai trascurare la propria famiglia”.
Non è, però, tutto oro quello che luccica: la costituzione di un’impresa familiare ti offre numerosi vantaggi, ma comporta anche diversi aspetti potenzialmente negativi.
Affinché l’impresa familiare si riveli davvero un successo è necessario, quindi, che tu la strutturi e la gestisca in maniera corretta. Per riuscirci, devi innanzitutto sapere cosa si intende, a norma di legge, per impresa familiare e quali sono i requisiti necessari, conoscere i suoi pro e contro, ma anche valutare con attenzione che costi ha e quali adempimenti fiscali prevede la costituzione di un’impresa familiare.
Azienda familiare: definizione
Un’impresa familiare può essere definita come un’impresa individuale nella quale collaborano il titolare e i suoi familiari (che possono essere il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado). Ai familiari, come riporta l’articolo 230 bis del Codice Civile, sono riconosciuti diversi diritti, tra cui una quota degli utili dell’impresa, in cambio della collaborazione che essi prestano.
Esistono, a ogni modo, diverse tipologie di impresa familiare:
- l’impresa coniugale, in cui l’impresa familiare (che può essere di entrambi i coniugi o di solo uno dei due) è gestita in comune da entrambi i coniugi, che sono in regime di comunione dei beni;
- l’impresa individuale di uno dei due coniugi, nel caso in cui all’impresa familiare collaborino l’altro coniuge o i familiari, senza però che essi partecipino alla gestione dell’azienda;
- l’impresa individuale di uno dei membri della famiglia, in cui i familiari che collaborano hanno diritto, salvo eventuale pattuizione contraria, alla gestione dell’azienda e all’attribuzione dei diritti patrimoniali;
- l’impresa sociale di più membri della famiglia, che la gestiscono in comune.
Quali sono i requisiti per avviare un’impresa familiare?
La sentenza 5603/2022 della Cassazione identifica alcuni elementi chiave della definizione di azienda familiare. Le condizioni per la costituzione di un’impresa familiare, nello specifico, sono:
- l’esistenza di un’impresa;
- la natura particolare dei partecipanti (coniuge, parenti e affini);
- lo svolgimento da parte del familiare di un’attività di lavoro continuativa;
- l’accrescimento della produttività dell’impresa conseguente al lavoro del partecipante.
Possono avere la qualifica di collaboratore di un’impresa familiare:
- il coniuge, chi è unito civilmente e il convivente;
- i figli legittimi legittimati, adottivi ed affiliati;
- i figli nati fuori dal matrimonio legalmente e giudizialmente riconosciuti;
- i figli nati da un precedente matrimonio del coniuge;
- i minori regolarmente affidati;
- i nipoti in linea diretta e in linea collaterale (figli di fratelli e sorelle);
- i fratelli e le sorelle;
- gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni) e coloro che sono equiparati ai genitori (adottanti, affilianti, genitori naturali di figli legalmente riconosciuti etc.);
- i parenti entro il terzo grado;
- gli affini entro il secondo grado.
Ricorda che il grado di parentela deve sussistere per l’intero periodo di esistenza dell’impresa familiare. Ciò significa che, in caso di azienda familiare tra coniugi, un eventuale divorzio implica la decadenza dei benefici fiscali e tributari e l’esclusione dal regime agevolato previsto per questa tipologia di impresa.
All’interno di un’impresa familiare, Il familiare deve svolgere un’attività di lavoro continuativa, regolare e costante, anche se non è necessario che sia a tempo pieno. Il lavoro da lui svolto può essere sia manuale che intellettuale, ma deve essere pertinente all’attività dell’impresa e in grado di avere un impatto sull’andamento della stessa. Tale lavoro non può consistere solo ed esclusivamente nella gestione dell’impresa, perché, in tal caso, si sarebbe di fronte a un mero rapporto societario e non a una collaborazione familiare.
L’atto costitutivo (notaio sì o no?)
Hai a disposizione diversi iter per la costituzione di un’impresa familiare. Un’azienda di questo tipo, per esempio, può essere avviata ex novo oppure a partire da una ditta individuale già esistente.
Il Codice civile non ti obbliga a costituire un’impresa familiare alla presenza di un notaio: puoi, infatti, ricorrere al solo aiuto di un commercialista, ma il notaio può rivelarsi particolarmente utile nel caso in cui tu abbia intenzione di sfruttare tutte le agevolazioni fiscali previste per questo tipo di attività.
Devi inoltre ricordare che, anche e soprattutto nel caso di un’impresa familiare, stabilire per tempo ruoli e responsabilità può rivelarsi determinante per il successo dell’azienda stessa. Per evitare incomprensioni, quindi, è opportuno mettere tutto nero su bianco con un accordo informale o uno statuto di famiglia.
A livello pratico, dopo esserti rivolto a un notaio, devi scegliere se costituire un’impresa familiare tramite atto pubblico oppure con scrittura privata autenticata. L’atto costitutivo va poi registrato presso il Registro delle Imprese. Per farlo, devi recarti entro un mese dalla costituzione dell’impresa familiare presso la Camera di Commercio. Non è finita qua: devi poi richiedere la partita IVA all’Agenzia delle Entrate, aprire la tua posizione INPS e, eventualmente, anche la posizione INAIL.
Vantaggi (e svantaggi) dell’impresa familiare
Un’attenta analisi dei vantaggi e degli svantaggi legati alla costituzione di un’impresa familiare è ciò che ti permette di capire se questa opzione può o meno rappresentare la soluzione per te più indicata.
Come già accennato, i benefici sono legati essenzialmente alla possibilità di condividere un’avventura imprenditoriale con persone di tua fiducia, sul cui sostegno puoi sempre contare e di cui puoi conoscere con precisione desideri, esigenze ed eventuali problemi. Questo livello di conoscenza ti permette anche di comunicare in modo più efficiente. Non solo: costituire un’impresa familiare riduce al minimo l’esigenza di reperire personale e, quindi, accorcia i tempi necessari ad avviare il tuo business.
La conoscenza reciproca tra i membri della famiglia e la possibile eccessiva confidenza, però, può anche rappresentare un intralcio in termini di professionalità. Le questioni personali che possono sorgere all’interno di un’impresa familiare, inoltre, possono avere un impatto negativo anche maggiore rispetto a quelle che possono verificarsi in un’azienda “tradizionale”. A questo proposito, come precedentemente evidenziato, è necessario definire per tempo e con assoluta precisione ruoli, compiti e ricompense.
C’è un altro aspetto negativo legato alla costituzione di un’impresa familiare: la possibilità di contare su parenti e affini ti permette di velocizzare i tempi di reclutamento del personale ma, inevitabilmente, rappresenta un limite dal punto di vista delle competenze e delle esperienze che può acquisire la tua impresa.
Costi e adempimenti fiscali di un’azienda familiare
In precedenza, abbiamo fatto riferimento all’iter burocratico necessario per la costituzione di un’impresa familiare, che è particolarmente snello; è arrivato il momento di dedicare un focus più approfondito ai costi e agli aspetti fiscali legati a questo passo per te molto importante.
A questo proposito è opportuno, innanzitutto, precisare che una variabile in grado di influire in maniera rilevante sui costi per la costituzione di un’impresa familiare è l’eventuale ricorso al notaio. Nel caso in cui tu decida di farne a meno, dovrai pagare l’imposta di registro (168 euro) e far fronte ai costi per la consulenza di un commercialista (che, indicativamente, si aggirano tra i 150 e i 300 euro). L’iscrizione all’INPS e l’assegnazione del numero di partita IVA da parte dell’Agenzia delle Entrate sono, invece, gratis. Per quanto riguarda le spese notarili, devi sapere che esse si aggirano attorno ai 1000-1500 euro.
Se costituisci un’impresa familiare, puoi fare a meno di diversi adempimenti burocratici e fiscali e beneficiare di diversi vantaggi per quanto riguarda la tassazione. L’aspetto più interessante, in tal senso, è legato alla possibilità di imputare ai collaboratori familiari fino al 49% del reddito prodotto. Dal momento che la tassazione sulle persone fisiche aumenta all’aumentare del reddito, tale possibilità ti permette di attenuare la progressività dell’imposta e, in questo modo, di ridurre la pressione fiscale. Un’impresa familiare, inoltre, ti consente di dare copertura previdenziale ai collaboratori.
Alcuni esempi di attività a conduzione familiare
Quando si pensa a un’attività a conduzione familiare, spesso balza subito in mente l’esempio di una piccola bottega di artigianato, di un piccolo negozio o di un piccolo ristorante; forse non sai, però, che ci sono esempi di imprese familiari di grande successo praticamente in ogni ambito imprenditoriale, anche in quelli maggiormente in ascesa e innovativi, incluso il settore tech.
Ti basti pensare, per esempio, a Comcast, uno dei più importanti fornitori di servizi di telefonia e internet ad alta velocità negli Stati Uniti d’America: è un’impresa familiare fondata nel 1963 da Ralph J. Roberts e ancora oggi la famiglia possiede oltre il 33% della compagnia.
Un altro esempio di impresa familiare di successo nell’ambito tech è Dell, multinazionale statunitense, tra le più importanti al mondo nella produzione di pc e sistemi informatici.
La Ford, tra i marchi più blasonati nel settore automotive, è nata come impresa familiare. Ancora oggi la famiglia Ford possiede il 40% delle azioni della società ed è direttamente coinvolta nella gestione di essa.
La costituzione di un’impresa familiare di grande successo è possibile anche in Italia: come si evince dal Family Business Index del 2021, la terza impresa familiare al mondo è, infatti, l’holding finanziaria EXOR, fondata e controllata dalla famiglia Agnelli.