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La plusvalenza è un termine economico che indica l’incremento di valore di un bene rispetto al suo costo di acquisto. Si manifesta quando un bene, sia esso un immobile, un titolo finanziario o un altro asset, viene venduto a un prezzo superiore a quello di acquisto, generando così un guadagno per il venditore.

Calcolo della Plusvalenza:

La plusvalenza si determina sottraendo al prezzo di vendita del bene il suo costo di acquisto, includendo eventuali spese accessorie sostenute per l’acquisizione o il miglioramento del bene stesso. Se il risultato è positivo, si ha una plusvalenza; se negativo, si parla di minusvalenza.

Esempio:

In questo caso, la plusvalenza è di €30.000 (€200.000 – €170.000).

Plusvalenze Immobiliari:

In Italia, le plusvalenze derivanti dalla vendita di immobili sono soggette a tassazione se la cessione avviene entro cinque anni dall’acquisto. Tuttavia, sono previste esenzioni, ad esempio, se l’immobile è stato adibito a abitazione principale per la maggior parte del periodo di possesso.

Plusvalenze Finanziarie:

Le plusvalenze ottenute dalla vendita di strumenti finanziari, come azioni o obbligazioni, sono generalmente soggette a tassazione. L’aliquota applicabile può variare in base alla normativa vigente e alla tipologia di strumento finanziario.

Aspetti Fiscali:

È importante considerare che le plusvalenze possono essere soggette a imposte specifiche, e le modalità di tassazione possono variare in base alla natura del bene e alla durata del possesso. Pertanto, è consigliabile consultare un professionista fiscale per una corretta gestione degli aspetti tributari legati alle plusvalenze.

In sintesi, la plusvalenza rappresenta un guadagno derivante dalla cessione di un bene a un prezzo superiore rispetto al suo costo di acquisto, e riveste un ruolo significativo sia nella gestione patrimoniale che nella pianificazione fiscale.

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