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La Liquidation Preference è una clausola contrattuale utilizzata principalmente nelle operazioni di venture capital per stabilire l’ordine e l’ammontare dei pagamenti che gli investitori ricevono in caso di eventi di liquidazione dell’azienda, come vendita, fusione o bancarotta. Questa clausola garantisce agli investitori, spesso detentori di azioni privilegiate, il diritto di recuperare il loro investimento iniziale, o un multiplo di esso, prima che gli azionisti ordinari ricevano alcun provento.

Tipologie di Liquidation Preference:

  1. Non-Participating Liquidation Preference: In questo scenario, l’investitore ha il diritto di ricevere un importo pari al suo investimento iniziale moltiplicato per un determinato fattore (ad esempio, 1x o 2x). Dopo aver ricevuto questo importo, l’investitore non partecipa ulteriormente alla distribuzione dei proventi residui.
  2. Participating Liquidation Preference: In questo caso, dopo aver ricevuto l’importo della liquidation preference, l’investitore partecipa anche alla distribuzione dei proventi residui insieme agli azionisti ordinari, in proporzione alla sua partecipazione azionaria. Questo meccanismo è talvolta definito “double-dipping” poiché l’investitore beneficia sia della preferenza che della partecipazione ai proventi rimanenti.

Esempio Pratico:

Supponiamo che un investitore abbia investito 1 milione di euro in una startup, ottenendo una partecipazione del 20% e una liquidation preference di 1x. Se la startup viene venduta per 5 milioni di euro:

Implicazioni per Fondatori e Altri Azionisti:

Le clausole di liquidation preference sono fondamentali per proteggere gli investitori, ma possono influenzare significativamente i rendimenti dei fondatori e degli altri azionisti. È essenziale comprendere appieno i termini specifici di queste clausole durante le negoziazioni, poiché determinano come verranno distribuiti i proventi in caso di exit o liquidazione dell’azienda.

In sintesi, la liquidation preference è uno strumento chiave nelle operazioni di finanziamento che definisce le priorità di pagamento agli investitori, influenzando la distribuzione dei proventi in scenari di liquidazione o vendita dell’azienda.

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