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In ambito economico-finanziario, il termine esposizione si riferisce all’ammontare di capitale che un investitore o un’istituzione rischia di perdere in caso di variazioni sfavorevoli del mercato. In altre parole, rappresenta il livello di rischio associato a una particolare posizione o portafoglio di investimenti.

Tipologie di esposizione:

  1. Esposizione finanziaria: Indica il capitale potenzialmente a rischio in un investimento specifico. Ad esempio, se un investitore acquista azioni per un valore di €10.000, la sua esposizione finanziaria è pari a tale importo.
  2. Esposizione di mercato: Si riferisce alla proporzione del portafoglio investita in un particolare mercato o asset. Ad esempio, se il 50% del portafoglio di un investitore è composto da titoli tecnologici, l’esposizione al settore tecnologico è del 50%.
  3. Esposizione netta e lorda: L’esposizione netta è calcolata sottraendo la quantità di posizioni short (vendita allo scoperto) dalla quantità di posizioni long (acquisto), mentre l’esposizione lorda è la somma del valore assoluto delle posizioni long e short.

Gestione dell’esposizione:

Una gestione efficace dell’esposizione è fondamentale per controllare il rischio associato agli investimenti. Gli investitori possono utilizzare diverse strategie, come la diversificazione del portafoglio, l’uso di strumenti derivati per copertura (hedging) e l’impostazione di limiti di perdita (stop-loss), per mitigare potenziali perdite derivanti da movimenti avversi del mercato.

Comprendere e monitorare l’esposizione consente agli investitori di prendere decisioni informate e di bilanciare il potenziale rendimento con il livello di rischio accettabile.

In ambito bancario, il termine esposizione si riferisce all’ammontare complessivo dei crediti concessi da un istituto finanziario ai propri clienti, siano essi individui, imprese o altre entità. Rappresenta, quindi, il totale delle somme che la banca ha prestato e che deve recuperare.

Classificazioni delle esposizioni bancarie:

  1. Esposizioni scadute o sconfinanti: Si tratta di crediti per i quali il debitore non ha rispettato le scadenze di pagamento da oltre 90 giorni. Ad esempio, un prestito non rimborsato entro i termini concordati rientra in questa categoria.
  2. Esposizioni ristrutturate: Queste sono posizioni creditizie per le quali la banca ha modificato le condizioni contrattuali originali, spesso a causa delle difficoltà finanziarie del debitore. Le modifiche possono includere l’estensione delle scadenze, la riduzione dei tassi d’interesse o altre concessioni.

Gestione del rischio di esposizione:

Le banche devono monitorare attentamente le proprie esposizioni per garantire la solidità finanziaria e rispettare le normative vigenti. Una gestione efficace del rischio di esposizione prevede:

Inoltre, le autorità di vigilanza stabiliscono limiti alle grandi esposizioni, ovvero crediti di importo significativo verso un singolo cliente o gruppo di clienti connessi, per prevenire rischi eccessivi per l’istituto.

Una gestione oculata delle esposizioni è fondamentale per mantenere la stabilità del sistema bancario e garantire la fiducia dei depositanti e degli investitori.

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