
Decreto Sostegni Bis, capital gain non dovuto in Italia fino al 2025
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Startup innovative e PMI ritrovano fiato grazie al decreto Sostegni Bis, infatti diventa ancora più conveniente investire; per gli investitori privati è prevista l’esenzione dalle imposte sui redditi delle plusvalenze da cessione di partecipazioni in startup e PMI anche se a tempo e a determinate condizioni, come disposto dall’art. 14 del Dl 25 maggio 2021, n. 73.
Startup e PMI innovative
Le persone fisiche che intendono patrimonializzare non pagano il capital gain; in dettaglio per chi detiene partecipazioni in startup e PMI innovative per almeno 3 anni, nel caso in cui al termine di tale periodo emerga una plusvalenza dalla cessione degli asset, l’operazione non verrà tassata con un risparmio d’imposta del 26%, di cui all’art. 67, comma 1, lett. C del Tuir.
Introdotta la detassazione sulle plusvalenze di coloro che decidono di finanziare giovani imprese innovative. Un incentivo per attrarre capitali
Società di persone o capitali
Le persone fisiche che intendono patrimonializzare e reinvestono in startup o PMI innovative non pagano il capital gain; in dettaglio per chi detiene partecipazioni in società di persone o capitali, nel caso in cui emerga una plusvalenza dalla cessione degli asset ed entro 1 anno dal conseguimento essa venga reinvestita in startup o PMI innovative non oltre il 31 Dicembre 2025, l’operazione non verrà tassata con un risparmio d’imposta del 26%, di cui all’art. 67, comma 1, lett. C del Tuir. Su tali nuovi investimenti si applicherebbe anche la detrazione IRPEF già prevista dal Decreto Rilancio (art. 38 Decreto Legge n. 34 del 2020), ovvero 50% per il limite massimo di investimenti detraibile pari a 300.000 euro.